Pensi che a qualcun altro potrebbe interessare questo articolo? Aiutaci a condividerlo:

Enza Sena riveste la posizione di field manager in Adacta. In questa intervista ci rivela alcuni dettagli relativi alla conduzione dei product test, appresi nel corso della sua esperienza decennale.

In un’intervista Enza Sena, field manager di Adacta, rivela i segreti di una perfetta organizzazione

 

Quali complessità comporta l’organizzazione di un test in central location?

Condurre un test in central location può sembrare cosa da poco conto: un non addetto ai lavori esterno potrebbe pensare che sia sufficiente allestire una sala con dei tavoli, contare sull’aiuto di personale efficiente ed educato, disporre di un’area per la cottura, selezionare gli intervistati da invitare per il test. In realtà non è così! Un test condotto in maniera ineccepibile  e quindi in grado di produrre dati affidabili presuppone una minuziosa pianificazione delle modalità di gestione del  test nonchè una piattaforma logistica rodata, in grado di gestire in maniera efficiente i campioni in prova.

L’organizzazione di un test di questo tipo viene riproposta in modalità standard per tutte le categorie di prodotto?

Ogni prodotto è diverso dall’altro e questa diversità richiede un’opera che potremmo definire di “standardizzazione flessibile”: gli esperti in materia sanno bene che un test in central location va condotto secondo accurati criteri standard, ma sanno altrettanto bene che le caratteristiche di conservazione, di preparazione, di cottura, di proposizione agli intervistati pongono esigenze differenti a cui solo uno staff organizzato in modo “flessibile” può rispondere.

Vi capita di fare delle prove generali nel caso di prodotti che non avete mai testato?

In questi casi il test in CL viene fatto precedere dalla fase del cosiddetto  Dry Run vale a dire una sessione preliminare che consente di provare passo dopo passo tutti gli step di preparazione e conduzione del test.

Si tratta, in altri termini, di una sessione “a vuoto” i cui risultati non vengono tenuti in considerazione in fase di elaborazione, ma che permette di cogliere eventuali ambiguità o errori nelle istruzioni e correggerli per tempo, prima che il field vero e proprio abbia inizio.

Chi partecipa al dry run?

Al Dry Run partecipano  tutte le funzioni coinvolte nella realizzazione del field, ognuna delle quali gestisce problematiche e obiettivi diversi, che vengono messi a confronto per far emergere eventuali errori e mettere in atto azioni correttive adeguate.

Ulteriore vantaggio offerto dal Dry Run è quello di far fare una “prova” agli intervistati del modo corretto in cui il test dovrà essere condotto, aiutandoli così a comprendere ad esempio l’importanza e le modalità della neutralizzazione del palato, le modalità di scorrimento del questionario sul computer, la quantità di porzione da consumare.

Sicuramente è una fase “numericamente inutile” ma preziosa dal punto di vista organizzativo, ed in concreto rappresenta spesso un vero e proprio risparmio per il cliente.