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Come facciamo a non crederci? Lo dice Internet!

Se ci sembrano vere, è perché sono prodotte su misura. Come? Utilizzando i dati provenienti dal nostro computer ogni volta che andiamo su Internet.

A molti di noi è capitato di leggere una notizia su Internet, magari una di quelle corredate da frasi del tipo “la stampa non lo vuol far sapere, ma sta accadendo” e dare per scontato che si trattasse di cosa vera.  Il fatto è che fake news sono sempre più credibili perché si nutrono delle nostre idee: come? Gli algoritmi usati dai social funzionano benissimo nel far apparire sul nostro schermo notizie che, in base a tutte le informazioni che si sono procurati su di noi monitorando stati d’animo, acquisti, amicizie, gusti e preferenze, coincidono con le nostre idee e le nostre convinzioni.

Il rischio di cascarci, dunque, è alto: da un recente sondaggio condotto in UK nel periodo preelettorale all’interno di un campione di 2.000 soggetti, risulta che il 52% dei britannici adulti fa fatica a distinguere una notizia vera da una falsa.

Le fake news stanno prendendo sempre più piede nel mondo digitale, tanto da indurre Facebook a spiegare, dalle pagine di un quotidiano, in che modo accorgersi della “bufala”.  Ma il dilagare delle fake news non ha ricadute soltanto sui social media: è la credibilità di tutti i media in generale che ne esce indebolita, tanto che quasi un terzo degli intervistati ritiene che proprio i mezzi di comunicazione dovrebbero fare di più per verificare la veridicità delle notizie che vengono pubblicate.

Il giornalista Amol Rajan della BBC spiega che esistono tre tipi di notizie false: al primo appartengono quelle che vengono deliberatamente fatte circolare sul web e di solito propugnano cause umanitarie o politiche, ma il cui scopo è quello di trarre vantaggi economici dalla diffusione online. Del secondo tipo sono invece quelle che vengono diffuse dai giornalisti, che non si accorgono di trovarsi di fronte a una “bufala”.

Sul terzo tipo prevale l’ironia del giornalista. Si tratta infatti delle notizie che mettono in difficoltà i potenti politici che, non sapendo come reagire a rivelazioni imbarazzanti, non esitano a bollare tali notizie come fake news, sperando così di risolvere il problema ….

Elisabetta Bandelli