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Dall’industria alimentare arriva una crescente richiesta di conoscere le opinioni espresse dai bambini, in modo da poter migliorare i propri prodotti o svilupparne di nuovi in base alle loro specifiche esigenze e preferenze.

Il problema maggiore si pone quando si vogliono studiare i meccanismi percettivi e le preferenze dei bimbi in età prescolare, essenzialmente perché il loro sviluppo cognitivo non è ancora completo e la loro capacità di vocabolario è poco ampia; ma è anche estremamente difficile mantenerne viva l’attenzione per più di un breve periodo. Tutti questi fattori evidentemente non consentono di condurre i test di misurazione sensoriale classici, normalmente condotti con gli adulti, e richiedono invece metodologie ad hoc per studiare i meccanismi percettivi in grado di orientare l’accettabilità espressa dai bambini.

L’Istituto norvegese NOFIMA, che come Adacta è membro del network internazionale ESN, ha di recente condotto uno studio molto interessante con bambini dai 3 ai 4 anni di età, volto a mettere a punto e validare un protocollo per la conduzione di test sulla sensibilità gustativa in relazione a cinque gusti base proprio con soggetti di questa età.

Si è chiesto dunque a centoquaranta bambini di età compresa tra i 3 e i 4 anni (età media 46,3 mesi, SD 3,4) di portare a termine un esercizio di pair comparison che consisteva nel distinguere l’acqua dalla “acqua magica”, basandosi solo sugli elementi che più li colpivano. Per essere consono all’età in questione, l’esercizio veniva condotto sotto forma di gioco e senza richiedere risposte verbali. Quattro concentrazioni di soluzioni acquose di dolce (saccarosio in un range tra 0,94 e 4,32 g/l), acido (monoidrato di acido citrico tra 0,20 e 0,38 g/l), umami (glutammato monosodico tra 0,17 e 0,49 g/l), salato (cloruro di sodio tra 0,34 e 0,98 g/l) e amaro (chinino cloridrato diidrato tra 0,0014 e 0,0038 g/l), sono state valutate da sottogruppi di circa 20 bambini per gusto, chiamati a partecipare a sessioni di riassaggio. I punteggi individuali di sensibilità venivano ricavati in due modi: secondo un criterio del conduttore dell’esperimento che interpretava le risposte del bambino intervistato e quello usato dal bambino stesso per definire l’ “acqua magica”. I risultati dimostrano che il metodo adottato è molto avvincente, i bimbi hanno svolto il loro compito in modo coerente, e la loro performance non è risultata legata a differenze di livello cognitivo. Il protocollo quindi è risultato validato. In media, i bambini si sono rivelati decisamente più sensibili agli stimoli di acido, piuttosto che a quelli di dolce e amaro, il che suggerisce che le diluizioni potessero non essere identiche per i vari gusti. Le varie modalità di assaggio e i diversi criteri di punteggio adottati hanno evidenziato distribuzioni della sensibilità ai gusti differenziate tra i bambini in termini di sensibilità.

The magic water test. An affective paired comparison approach to evaluate taste sensitivity in pre-schoolers

Frida Felicia Fry VennerødMargrethe HerslethSophie NicklausValérie Lengard Almli

Food Quality and Preference 2017; Volume 58. p. 61–70.

Testo tradotto da: Elisabetta Bandelli